Con questo concetto Tenuta di Castellaro intende sintetizzare il suo modello di fare vitivinicoltura. L'impiego della tecnologia più avanzata in vigna ed in cantina, ha l'obiettivo di esaltare i valori legati alle più antiche metodologie vitivinicole.
Rispetto della natura, dell'uomo e della tradizione sono i punti cardine della filosofia che Tenuta di Castellaro ha sposato fin dalle prime fasi del progetto, attraverso la valorizzazione delle risorse umane, l'integrazione con il territorio, l'utilizzo delle risorse naturali, l'arricchimento paesaggistico e la massima considerazione per storia e cultura del luogo.
La prima fase del progetto vitivinicolo di Tenuta di Castellaro è stata condotta attraverso una selezione massale dei vigneti più antichi dell’arcipelago eoliano.
La Malvasia, originaria dell’isola di Creta, deve il suo nome all’antico porto del Peloponneso di Monemvasia, dal quale partivano i vini ellenici per percorrere le rotte del Mediterraneo.
Il Corinto Nero è un antichissimo vitigno proveniente dalle terre dell’omonima città greca.
Questi due vitigni sono stati introdotti durante il periodo della colonizzazione ellenica, trovando sulle piccole isole vulcaniche le condizioni ideali per esprimere le loro qualità.
I vivaisti francesi “Pepinieres Guillame”, specializzati sin dal 1895 nella produzione di piante di vite di qualità, tra i più famosi al mondo, hanno successivamente effettuato una selezione clonale dei due vitigni, garantendo a Tenuta di Castellaro il primato nazionale della coltivazione di Corinto.
Nasce così, attraverso una ricerca finalizzata ad una viticoltura di “eccellenza”, un metodo di allevamento e di coltivazione della vite che, utilizzando tecnologie e strumenti avanzati, riesce ad esaltare quanto più possibile la tradizione vitivinicola del territorio.
Tenuta di Castellaro decide di adottare, per tutti i suoi vigneti, l'antichissimo sistema di coltivazione della vite ad alberello, un regime ad alta densità dove ogni singola pianta viene considerata come un individuo e la vigna come una comunità. Un sesto d'impianto "a quinconce", dove ogni vite si trova al vertice di un triangolo equilatero, ad una distanza di 1,20mt. x 1,20mt., garantendo alla pianta totale esposizione a tutti gli eventi atmosferici a 360°. Ogni alberello è dotato di un apparato radicale fittonante, che si spinge verso la parte più profonda del terreno, ricca di minerali e altri elementi che caratterizzano tutti i nostri vini.
L'amorevole cura che riserviamo ad ogni fase di coltivazione e di produzione permette ai nostri vini naturali di distinguersi per la loro unicità ed eccellenza.